CONVEGNO AFEC 31/3/2014 ORE 12/15
SALA EUROPA CORTE D’APPELLO DI ROMA
Il neo Ministro della Giustizia Orlando, il 10/3 u.s., ha firmato il Decreto sui Parametri Forensi dando attuazione alla Riforma Forense 247/2012.
La firma conclude “un iter” iniziato a maggio del 2013, ed archivia il D.M. 140/2012 che aveva contribuito ad una riduzione consistente dei valori medi, (già fermi al 2004), con una palese violazione del principio della dignità dei compensi, neppure garantendo quella completezza e chiarezza di lettura che “il mercato” pretendeva e pretende.
Come per la Riforma Professionale, questi “Nuovi Parametri” presentano delle lacune che andrebbero colmate e dei “vulnera” che andrebbero risolti, ma – quantomeno – la firma di Orlando “manda in soffitta” il D.M. 140/2012, garantendo la prevedibilità dei costi legali, in modo che Cittadini ed Imprese possano valutare economicamente i costi da affrontare ed i benefici attesi dalla prestazione professionale.
Il tutto con l’auspicio che si chiudano, così, quelle odiose e strumentali polemiche contro gli Avvocati, esistenti dai tempi del “famigerato” Decreto Bersani.
Lo vedremo.
Il nuovo Decreto si compone di una parte normativa (Civile/Penale/Stragiudiziale) e di Tabelle Parametriche che per il Civile corrispondono ciascuna al tipo di procedimento giudizio (Stragiudiziale/Mediazione/Proc. Concorsuali/Arbitrali/Proc. Amministrativi e Tributari/Proc. Giurisdizioni Superiori), mentre per il Penale, ne è prevista una sola.
Gli Scaglioni di Valore – contrariamente al D.M. 140/12 – sono corrispondenti a quelli previsti dal Ministero della Giustizia per la determinazione del Contributo Unificato, il tutto con un’evidente esemplificazione operativa.
Vi sono, poi, le Tabelle Parametriche divise per fasi – da quella di studio a quella decisionale – ed all’interno, i Parametri sono indicati con una somma fissa che il Magistrato potrà elevare sino all’80%, ovvero ridurre sino al 50% con motivazione conseguente.
Vi è, altresì, il “Reintegro del Rimborso Spese Forfettario” – che il precedente provvedimento aveva cancellato – ora indicato “nella misura tra il 10 ed il 20%”.
Inoltre, quando in una causa il Professionista assiste più soggetti, aventi la medesima posizione processuale, il compenso unico può essere aumentato per ogni soggetto, oltre il primo, nella misura del 20%, sino ad un massimo di 10 soggetti e del 5% per ogni soggetto oltre i primi 10, fino ad un massimo di 20.
Quando, poi, il Professionista assiste ambedue i coniugi nei procedimenti di separazione consensuale/divorzio congiunto, il compenso è liquidato di regola con una maggiorazione del 20%, su quello liquidabile per l’assistenza di un solo soggetto.
Costituisce elemento di valutazione negativa – in sede di liquidazione giudiziale del compenso – la rilevanza di condotte che ostacolino la definizione di procedimenti in tempi ragionevoli, purché esse risultino provate e motivate.
Il compenso da liquidare giudizialmente a carico del soccombente costituito, può essere aumentato sino ad un terzo rispetto a quello liquidabile, quando la difesa della parte vittoriosa risulti manifestamente fondata.
Vi è, infine, una riduzione del 50% del compenso quando ricorrano casi di responsabilità processuale ai sensi dell’art. 96 c.p.c. (ovvero inammissibilità /improponibilità/ improcedibilità della domanda).
Per l’attività prestata dal Professionista nei giudizi iniziati, ma non conclusi, si liquidano i compensi maturati per l’attività svolta sino alla cessazione del rapporto professionale.
Altro elemento di rilievo – in conclusione – è quello che se la pattuizione dei compensi non è formalizzata al momento del conferimento dell’incarico – ed insorge disaccordo tra Avvocato e Cliente sull’ammontare del compenso stesso – si stabilisce che si concretizzi un tentativo di conciliazione innanzi all’Ordine Forense, ed in mancanza d’intesa, interverrà il Giudice il quale, ora, avrà esatti criteri di quantificazione oggettivi per dirimere la controversia.
Tutto questo, in grande sintesi – e senza pretesa di esaustività con riserva di un necessario lavoro di approfondimento – è quanto contenuto nel Provvedimento del Ministro Orlando.
Di tutto ciò si parlerà e si dibatterà il prossimo lunedì 31/3 p.v., dalle ore 12 alle ore 15 (Sala Europa/Corte d’Appello di Roma) nel Convegno organizzato dall’Associazione Forense Emilio Conte con iscrizione libera ed aperta e con rilascio di n. 3 Crediti Formativi Deontologici, per maggiori info:
http://associazioneforenseemilioconte.it/i-nuovi-parametri-forensi-2/
Sul Sito Afec.it, è possibile, poi, visitare l’utilissima Guida ai nuovi Parametri Forensi predisposta dal Consiglio Nazionale Forense, lo scorso 11/3:
http://associazioneforenseemilioconte.it/cnf-sui-nuovi-parametri-forensi-la-guida/
Concludo, cogliendo l’occasione per ringraziare di cuore i Colleghi – che sono tantissimi e questo mi onora – che scrivendomi e manifestandomi la loro stima ed attenzione, mi chiedono dell’attuale situazione dell’Ordine di Roma.
Come tutti sanno, oggi governa una maggioranza numericamente schiacciante (13 a 2) e nulla posso incidere nel mio ruolo di Consigliere di minoranza.
So, tuttavia, quanto i Colleghi disapprovino sterili polemiche di “Politica Forense” e, per questo, non intendo aprire, sul punto, alcun dibattito.
Questa maggioranza consiliare ha potuto beneficiare di una proroga di un anno – grazie alla Riforma 247/12 – che l’ha sottratta all’esame del voto dei Colleghi.
Per questo dovremo attendere gennaio 2015, ed in quella sede, i Colleghi – come democrazia impone – esprimeranno il loro giudizio su questi 3 anni dell’Ordine di Roma, e sulle tante promesse fatte, nell’ultima campagna elettorale dall’attuale maggioranza consiliare.
Vi ringrazio per l’attenzione.
Con il mio saluto più caro e cordiale.
Antonio Conte