E’ stato pubblicato sul gruppo Facebook “Politica Forense” un video che testimonia quanto occorso in sede di adunanza della c.d. Agorà degli Ordini, e nello specifico le dichiarazioni del presidente del CNF Andrea Mascherin relativamente alla giustificazione dei robusti compensi che lo stesso Consiglio ha inteso autoattribuirsi.
La vicenda, che fa il paio in termini di polemica interna all’Avvocatura con l’altrettanto discussa iniziativa editoriale “Il Dubbio” dello stesso CNF, quotidiano affidato a Piero Sansonetti, getta un’ombra sulla opportunità della decisione in questione: in particolare lascia perplessi l’affermazione del Presidente del Consiglio Nazionale Forense che qualifica l’appartenenza al Consesso come “professionale”, rivendicando la paternità della propria determinazione, e ritenendo altresì che tale principio sia da considerare opportuno estendere ad ogni rappresentanza forense.
Al di là del fatto che la notizia sia stata “postata” da una fonte anonima – cosa che riscuote la mia personale disapprovazione -, sta di fatto che le reazioni non siano state certo di gradimento per la scelta.
Alla trasmissione della puntata di ieri della Webradio “Iuslaw” è stata altresì riportata la censura del Presidente del COA di Bari Avv. Giovanni Stefanì rispetto le modalità della delibera, nascosta alla stessa Agorà; nella stessa edizione anche l’Avv. Remo Danovi, Presindente del COA di Milano, ha avuto modo di prendere le distanze dalla decisione, a suo avviso presa in modo inopportuno presentando il dato di fatto alla Agorà senza una preventiva consultazione.