ATTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE: LA FIRMA DI CHI?

È VERAMENTE CHIUSA LA QUESTIONE DEGLI ATTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE FIRMATI DA FUNZIONARI CON DELEGA ANZICHE’ DA DIRIGENTI?

processo tributario

Con le tre sentenze n. 22800, n. 22803 e n. 22810 emesse in data 9/11/2015 la Corte di Cassazione “convalida” gli atti firmati dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate, aventi delega di firma, dichiarati decaduti in ragione della nota sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2015.

A ben leggere le tre sentenze però la nota questione non può dirsi certamente conclusa. Difatti, se da un lato la Suprema Corte affronta il problema affermando in linea generale che la delega di firma non è di per sé motivo di nullità degli atti (concernendo la questione al mero rapporto di lavoro interno alla stessa Agenzia), nella sentenza n. 22803/2015 (confermata dalla sentenza n. 25017 dell’11/12/2015) specifica che la delega deve possedere tre requisiti ben precisi:

  • ragioni della delega;
  • termine di validità della delega;
  • il nominativo del soggetto delegato.

 

Sono perciò illegittime le deleghe impersonali e sarà onere dell’Ufficio dimostrarne la correttezza in caso di specifica eccezione posta dal contribuente in sede processuale.

Qui il link alla sentenza n. 22803/2015

Alessandro Romano Carratelli

Avvocato iscritto all’Albo dal gennaio 2005, esercito in proprio la professione forense prevalentemente nella città di Roma. Le materie della mia attività professionale si rivolgono principalmente al campo del contenzioso innanzi alla Giurisdizione Ordinaria, nonché quella Amministrativa e Tributaria, nelle materie del Diritto civile, concorsuale e fallimentare, amministrativo e tributario. Esercito la professione anche quale Curatore Fallimentare nonchè Custode giudiziario e legale delle procedure esecutive immobiliari, iscritto nelle liste del Tribunale di Roma. Professore a contratto in Diritto dei Beni Culturali, già cultore della materia in Diritto Privato presso la Libera Università San Pio V di Roma. Già membro della Commissione Consiliare di Diritto fallimentare e procedure concorsuali dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Sono impegnato nella vita associativa forense e credo fermamente che bisogna avere un ruolo attivo nella richiesta di cambiamento che la nostra Professione ci impone, oggi sempre più vilipesa. Soltanto il contributo diretto di noi Avvocati, mediante una rappresentanza forte ed autorevole, può essere la chiave di volta per raggiungere risultati apprezzabili e duraturi a favore della Nostra categoria. Per questo faccio parte dell’Associazione Forense Emilio Conte, che ho avuto l'onore di presiedere.