CONVEGNO DEL 27.11: RIFORMA FORENSE, L’AVVOCATURA CHE NON SI ARRENDE

L’AVVOCATURA VESSATA E DEPREDATA, OGNI GIORNO DI PIU’, ED I MEDIA CI DEFINISCONO “LOBBY”:

ESEMPIO LAMPANTE DI DANNO E BEFFA.

MA NOI NON INTENDIAMO “ARRENDERCI”

CONVEGNO-DIBATTITO AFEC

27 NOVEMBRE 2013 ORE 13.00/16.00 TEATRO MANZONI

bracciodiferro

 

Gentilissime Colleghe

Gentilissimi Colleghi,               

 

mi permetto di “rubare” un paio di minuti della Vostra attenzione, anche alla luce delle sollecitazioni che ricevo da tantissimi Colleghi che vivono, ogni giorno, una drammatica quotidianità e che chiedono una rappresentanza dell’Avvocatura che sappia difendere la Categoria, trovare tutele, rispetto alla situazione sociale in cui versano i liberi professionisti, ai quali – da parte di tutti gli ultimi Governinon si è riservato alcun sostegno, incentivo o agevolazione, nonostante i danni subiti per effetto della crisi economica. Anche gli ultimi mesi sono stati caratterizzati dal drammatico acuirsi di questa “crisi”, che ha attanagliato il nostro Paese e da nuove misure che il Governo Letta ha inteso attuare con gli ormai “cronici” conseguenti riflessi negativi ricaduti sulla Nostra, già esanime, Categoria Forense.

 

La Riforma Professionale da correggere ed integrare, la redditività media dell’Avvocato in crollo, la Cassa Forense depredata dal Legislatore, la contraddittoria Mediazione obbligatoria, il taglio “con l’accetta” dei Tribunali, l’aumento indiscriminato delle spese di giustizia, il processo telematico che “zoppica per mancanza di risorse ed, infine, il nostro tariffario “ingessato” nello strumento dei parametri che, di fatto, ha reso i Magistrati “padroni” del rapporto economico tra cliente e legale: tutto ciò è la “prova provata” di quali siano le dolorose “scudisciate” affibbiateci impunemente dal mondo politico ed economico.

 

Eppure i “Media” ancora ci definiscono lobbybasti vedere gli ultimi articoli del “Corriere della Sera” e “Repubblica”, dove negli stessi si perpetra la “bufala” della “casta” degli Avvocati e la menzogna di una forza lobbistica che non abbiamo mai avuto – sostenendo l’assurdo assunto con la presenza di decine e decine di Avvocati in Parlamento…….

 

I tantissimi Colleghi che mi onorano della loro stima e della loro fiducia, che hanno letto questi articoli, mi hanno espresso tutta la loro indignazione (che è anche la mia) a fronte di siffatta menzogna, che suona come una beffa per tutti noi!

 

Chi vive davvero questa “Professione” sa perfettamente quale solco abissale divida la figura di quei “Colleghi” che sono migrati nelle stanze di una politica dimezzata, da quella degli Avvocati impegnati, ogni giorno, nel quotidiano andirivieni tra aule, cancellerie, uffici notifiche, carceri, ministeri, assicurazioni, banche, uffici pubblici per tutelare una clientela in continua diminuzione e contesa, senza esclusioni di colpi, subendo sovente anche il mancato adempimento del cliente alle giuste rivendicazioni economiche del professionista che ha svolto il proprio lavoro.

 

Ed invece si continua a parlare di “lobbismo” dell’Avvocatura, dimenticando – o fingendo di dimenticare – quale sia la vera condizione dell’Avvocato e della Giustizia in Italia, realtà legate a doppio filo ed ambedue sprofondate in un baratro senza fondo. Gli Avvocati chiedono da anni una vera, seria, reale Riforma della Giustizia per garantire un sistema processuale efficiente e di effettiva tutela per il cittadino: ed invece la politica ha partorito la Media Conciliazione, il taglio dei Tribunali, il filtro Appello/Cassazione, l’aumento delle spese di giustizia (vero sbarramento dell’accesso alla stessa per i meno abbienti), omettendo di dedicare fondamentali risorse economiche per il miglioramento del sistema processuale italiano, ormai in stato comatoso.

 

Come ho già scritto in passato, con i tanti Colleghi/Amici a me vicini, sono anni che ci battiamo lottando per l’Avvocatura: abbiamo fatto tante cose buone, ma anche degli errori, sempre, comunque, spinti dalla voglia di fare a tutela della Categoria. Sono convinto, anche se oggi non ricopro più un ruolo di Maggioranza (anzi rappresento all’interno dell’Ordine di Roma una “minuscola” minoranza 2 su 15) -, dell’importanza degli Ordini territoriali, forti del consenso degli Iscritti i quali potrebbero ancora divenire un’adeguata porta d’ascolto anche “sindacale per tutta l’Avvocatura, in sinergia con l’Associazionismo Forense, da sempre risorsa straordinaria che può far ripartire la Categoria.

 

Per questo, pur in un momento dove comprendo lo struggente disorientamento dei Colleghi, il senso di disaffezione forte verso le Istituzioni (esempio lampante sono state le ultime elezioni della Cassa, dove l’astensionismo ha travolto ogni risultato), ribadisco fortemente che il sottoscritto con tantissimi Colleghi, che credono come me in un’Avvocatura che non si arrende, continueremo tutti insieme a batterci in modo veemente per far divenire il nostro numero – che è enorme – una vera forza politica, come riescono a fare altre Categorie che non hanno né le nostre luminose tradizioni, né la nostra ricchezza di patrimonio intellettuale.

 

Con l’aiuto di tanti Colleghi sto organizzando degli incontri – anche di carattere formativo – miranti a provocare un vero e proprio dibattito sul campo, per poter veicolare meglio ed in modo più incisivo le nostre istanze e ricostruire quel senso di appartenenza e di solidarietà di Categoria, che sembra oggi definitivamente smarrito. Il primo incontro avrà luogo il prossimo 27 Novembre 2013 – dalle ore 13.00 alle ore 16.00 presso il Teatro Manzoni in Via Montezebio 14 (Piazza Mazzini) – ed il tema sarà: “Dialoghi, critiche e proposte sulla nuova Legge Professionale” .

 

Sarà un’occasione per affrontare le criticità della Riforma, dei Parametri Forensi e delle altre materie la cui regolamentazione verrà dal Consiglio Nazionale Forense. Ai partecipanti al Convegno saranno attribuiti 3 crediti deontologici.

 

RingraziandoVi per l’attenzione ed auspicando di vederVi numerosi a questa ed a tutte le altre iniziative in via di organizzazione, che prestissimo verranno rese note.

 

Con il mio più caro e cordiale saluto.  

 

Antonio Conte

Antonio Conte

Antonio Conte nato a Roma il 30/8/63, successivamente agli studi classici, svolti al Convitto Nazionale Romano, ha conseguito laurea in Giurisprudenza a pieni voti, in data 22/7/88 presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Ha ricoperto incarichi accademici, e precisamente ha collaborato con diverse Cattedre dell’Istituto Diritto Privato dell’Università “La Sapienza” di Roma, per un periodo di oltre 12 anni dal 1989 al 2001.
Per quanto attiene alla professione forense lo stesso è abilitato all’esercizio dal 31/10/1991.
Inoltre, ha esercitato la carica di Vice Pretore Onorario, presso la I° Sezione della Pretura Civile di Roma, via Lepanto 4, con ruolo personale confermato nel triennio 1994 - 1997.
Nel febbraio dell’anno 2000, il sottoscritto Antonio Conte è stato eletto Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma per il biennio 2000/2001, risultando il più giovane Consigliere mai eletto all’Ordine di Roma, con oltre 1.300 preferenze.
Altresì è stato eletto Delegato del Consiglio dell’Ordine di Roma negli ultimi tre Congressi Nazionali dell’Avvocatura e del Consiglio Nazionale Forense, sempre eletto a grandissima maggioranza dagli Avvocati Romani. Inoltre, sono stato per oltre due anni nel direttivo dell’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), espressione qualificata della giovane Avvocatura Romana.
Eletto Consigliere dell’Ordine dal 2004 ad oggi, ricoprendo la carica di Segretario per quattro anni e Presidente per due.
Attualmente ricopre la carica di Consigliere essendo stato eletto con poco meno di 4000 voti nello scorso febbraio 2012.