E’ passato un anno, fa sempre freddo e “l’Inverno” dell’Avvocatura romana non passa…..

neve a palazzaccioGentili Colleghi,

 

Vi direte – ancora questo Collega Caliò che ci disturba per qualche bega che non ci riguarda – ed invece no.

 

 

Ci riguarda eccome……

 

 

Questa mail non verterà sull’articolo apparso – in settimana – sul Corriere della Sera che sembrerebbe parlare di altra indagine penale e d’ispezioni, pare, avviate dal Consiglio Nazionale Forense, su incarico del Ministro, sull’attuale Ordine di Roma.

 

Né della risposta data dal Presidente Vaglio al giornalista – e tramite l’articolo a noi iscritti – con la quale “liquida” le tristi vicende (ed il 1.000.000 € in più di spesa per il Personale), come  colpa di una non ben precisata “opposizione” e di una “prassi consolidata” nelle assunzioni.

 

Un anno fa – con un freddo “cane” – tutti “buttati” nei corridoi dell’amato Palazzaccio, candidati e supporters a placcare il collega, bigliettini con nomi e liste colorate, che passano di mano in mano. E poi, cellulari per chiamare i ritardatari e quelli che, con il freddo, non ci pensano proprio ad uscire dallo Studio per venire a votare. Più che un’elezione di un Ordine sembra la fila per la partita di calcio, dove i giocatori non sono in campo, ma tra gli spettatori.

 

Il sabato e la domenica, poi, alcuni vengono con i bambini i quali – come recita una battuta “storica” di tanti anni fa – resteranno segnati per sempre da questa esperienza…..

 

Sembrava ieri, invece è passato un anno.

 

Risultato di quella competizione: 4.600 iscritti, hanno dato all’odierno Consiglio una maggioranza che non si è mai vista: 13 consiglieri su 15.

 

 

Segno della richiesta di un cambiamento e/o di un voto di protesta, contro tutto e contro tutti.

 

Dall’analisi del voto appare chiaro, che l’attuale maggioranza è stata votata da tutti, giovani e meno giovani, Colleghi che frequentano maggiormente il Giudice di pace, Colleghi dei grandi “Studi” fino ad arrivare, ultimi ma non ultimi, ai Professori universitari (i bambini degli iscritti non hanno votato, hanno solo accompagnato i genitori allo “stadio Palazzaccio”….).

 

Questo “plebiscito” doveva essere il viatico ad un cambiamento della situazione in cui versa la giustizia romana e delle condizioni di lavoro di Noi Avvocati. Questo era il programma che ha fatto vincere democraticamente l’attuale maggioranza.

 

Ma dopo un anno, e lontano dai clamori della “partita”, quali cose del programma sono state realizzate in questo anno?? Quali risultati sono stati raggiunti?

 

Possono bastare agli Avvocati che lavorano andando tutte le mattine in Tribunale e negli uffici giudiziari: un “Porta a Porta al Palazzaccio” ed una “Tribuna elettorale”??

 

Risposte che dovrebbero essere date, magari non a me, ma a quei 4.600 colleghi che hanno creduto e che hanno votato un cambiamento, ed a quelli che disamorati dalla politica forense non sono proprio andati a votare e sono la maggioranza silente……. (magari, pure a quei bambini accompagnatori innocenti che vedono i genitori affaticarsi tutti i giorni, sempre più nervosi e distratti).

 

Partiamo, però, dal “vecchio” per arrivare al “nuovo”.

 

Il vecchio COA non ha fatto nulla se non beneficenza, raccolta sangue, l’apertura, come per legge, dell’Organismo di Mediazione, aveva trattato con il Presidente del Tribunale per avere “almeno una chiusura alle 12.30 degli uffici per il pubblico”, aveva ottenuto che gli Avvocati possano fare i “certificati anagrafici” da Studio senza andare nelle Circoscrizioni, aveva trattato con l’allora Ministro Alfano che vi fosse almeno l’obbligatorietà della presenza del legale nella “Mediazione” e non aveva aumentato i costi d’iscrizione all’albo. Aveva dislocato nuovo Personale al Giudice di Pace per far pubblicare le sentenze, aveva fornito Personale ai terminali per le informazioni per agevolare il lavoro dei Colleghi.

 

Il Nuovo COA , forte della schiacciante maggioranza, che ha fatto in quest’anno?

 

Ha proseguito sul vecchio sentiero tracciato, compra defibrillatori, ha eliminato le Commissioni di Studio e le ha chiamate “progetti”, ha fatto il restyling del sito, ha cambiato il “logo” dell’Ordine, passando dal vecchio Cicerone al nuovo “nodo savoia” (simbolo migliore non si addice ad una giustizia strozzata), ha assunto un “comunicatore” che ci fa più carine le mail e che spero esalti la figura del COA.

 

Io – come voi – giro tutti i giorni in Tribunale e vedo Cancellerie che chiudono alle 12, vedo il “crocicchio” del Tribunale tristemente svuotarsi (segno di una crisi che ci sta cancellando), vedo aumentare l’iscrizione all’albo di 5€ per il contributo all’OUA che doveva essere volontario, ma essendo inserito nel calcolo complessivo del dovuto per l’iscrizione diventa obbligatorio (balzello già caricato ai colleghi non in regola nei pagamenti). Vedo una Cassa Avvocati che diventa sempre più cara ed esosa per tutti (ma l’attuale Presidente non è anche Delegato Cassa??). Vedo un contributo unificato che aumenta ad ogni Finanziaria. Vedo Studi di Colleghi ridursi o chiudere. Vedo una Legge Professionale che viene contestata, a parole, ma di cui ci si affretta a prendere “il buono”: ovvero la “proroga di un anno per i COA”.

 

Insomma, 13 a 2, un anno fa non era il risultato di una partita di calcio, era solo una richiesta di cambiamento, in meglio.

 

 

E’ passato un anno e fa sempre freddo…….

 

Sbaglio??

 

Antonio Caliò

Potrei dirvi che sono delegato OUA da quasi quattro anni, che ho fatto parte della Commissione Giovani creata dal mio Amico Antonio Conte, della camera di conciliazione della Corte d’Appello di Roma, che sono stato il coordinatore della commissione sulla mediazione dell’OUA, che faccio politica forense da oltre 15 anni.
Invece sono:
Antonio Caliò, nato a Messina il 1° marzo 1965, emigrato a Roma nel 1988 appena laureatomi in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi della mia Città natale.
Semplicemente un AVVOCATO.