Parlamento schizofrenico nei confronti dell’Avvocatura: da un parte si asseconda la richiesta di una (discutibile) riforma della legge professionale e dall’altro vengono aumentati i costi di accesso alla Giustizia.
Via libera della Commissione Giustizia alla riforma della professione forense nello stesso testo approvato dalla Camera: il provvedimento è atteso in Aula la prossima settimana dopo la votazione della legge di stabilità, ma potrebbe anche essere anticipata, visto che la Conferenza dei capigruppo ha concesso la deroga alla sessione di bilancio.
Non dovrebbero esserci problemi per il via libera definitivo a una legge attesa dall’avvocatura (all’ultimo Congresso nazionale il 70 per cento dei delegati ne ha chiesto l’approvazione). Gli unici ad essere contrari sono i radicali, che comunque hanno annunciato battaglia, con la presentazione di una pregiudiziale e degli stessi emendamenti bocciati in Commissione.
Secondo il testo, l’attività di consulenza legale e assistenza stragiudiziale sarà riservata in via esclusiva agli Avvocati; la nuova figura dell’avvocato specialista, con titolo di riconoscimento rilasciato dal Consiglio nazionale forense, sarà tra le poche a essere esentata dall’obbligo di formazione continua.
Cambia anche il rapporto coi clienti: viene infatti affermato il principio di libera determinazione tra le parti del compenso, salvo il ricorso ai parametri ministeriali in caso di disaccordo e ripristinato il divieto del patto di quota-lite (ossia l’accordo per cui all’avvocato spetta una quota della somma o del bene oggetto della prestazione).
Novità anche per albo: sarà cancellato chi non esercita la professione in maniera effettiva, continuativi, abituale e prevalente.
Il tirocinio, poi, passa a diciotto mesi, sei dei quali potranno coincidere con l’ultimo anno del corso di laurea in giurisprudenza in università convenzionate col Consiglio nazionale forense, e dovrà prevedere un rimborso spese.
Dall’altro lato: in arrivo nuovi aumenti dei costi di giustizia.
L’Ufficio studi del CNF ha predisposto una Scheda d’analisi relativa alle norme in materia di costi di giustizia contenute nel disegno di legge Stabilità (AS 3584), all’esame in queste ore della commissione bilancio del Senato.
Il provvedimento sarà in aula di palazzo Madama il 17 dicembre.
La Scheda rileva il costante e ripetuto incremento dei costi per l’accesso alla giustizia che indebolisce fortemente, se non addirittura vanifica, la garanzia del diritto di azione costituzionalmente tutelato.