Ieri è stata la giornata della elezione dei membri del nuovo organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura, dove hanno fatto il pieno i presidenti ed i consiglieri degli ordini territoriali appartenenti alla “Agorà”.
E che sarebbe questa Agorà?
Il progetto nasce da una iniziativa del presidente del CNF, Andrea Mascherin, il quale la considera una specie di consulta con i presidenti degli ordini territoriali e della Cassa Forense, con finalità chiarite dallo stesso Mascherin all’atto della costituzione, ovvero un luogo “per lavorare insieme su ogni dossier con l’obiettivo di rendere funzionali le riforme interne e della Giustizia”.
Chiarisce il Mascherin: “un luogo non solo di confronto, ma soprattutto operativo, con l’obiettivo di individuare le soluzioni più efficaci per far camminare le riforme, sia quelle interne all’Avvocatura che quelle dedicate al funzionamento della Giustizia.
“Dobbiamo fare in modo che i giovani tornino a sognare di fare l’Avvocato. CNF e Ordini lavorino a questo obiettivo, come espressione istituzionale della categoria forense. L’Avvocatura sarà il partito dei diritti.”
Il problema è che di operativo finora si è solo visto il progressivo esautoramento delle rappresentanze di base, senza che, oramai a distanza di quasi un anno e mezzo, si sia vergata una sola riga di inchiostro sulle soluzioni.
Le istituzioni forensi sono talmente scollate dalla base della avvocatura che a fatica si registra anche solo la sensazione che esista quello che è stato presentato quale un centro di ascolto e, men che meno, di confronto per le associazioni forensi.
Siamo dei professionisti della politica, sentenziava il presidentissimo Mascherin in un video (che puoi vedere cliccando qui) che non ha certo aiutato l’immagine dell’Agorà, e quindi, proseguiva, saremo pagati ma risponderemo di quello che faremo.
Aggiungeva che sarebbe stato giusto che venissero remunerati anche i membri dell’Agorà.
Nel frattempo una cara amica, consigliere dell’ordine di Roma, avanzava dei dubbi sulla genuinità della passione di chi raccogliendo fino a tre cariche istituzionali in un solo mentre, si chiedeva quale miracolo poteva consentir loro di avanzare tempo anche per la professione.
Anche a non voler pensar male, che pare comunque si faccia sempre bene, il “dubbio” ti viene…