ALPA: IL SISTEMA E’ DIVENTATO INIQUO

“La crisi ha provocato un tunnel recessivo. C’è molto da fare per riconquistare i confini dei diritti perduti. Costi eccessivi,  limiti all’accesso alla giustizia possono essere rimossi. Nelle carceri occorre garantire standard di umanità”.

Così il presidente del CNF Guido Alpa ha parlato oggi in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario forense che si è svolta a Roma
alla presenza del Ministro della Giustizia e delle massime autorità giudiziarie.

“L’Avvocatura è disposta al dialogo e alla cooperazione per soluzioni condivise ed efficienti e soprattutto rispettose della Costituzione”, ha sottolineato
Alpa.

In apertura, il presidente ha letto il telegramma inviato dalla Presidenza della Repubblica nel quale viene riconosciuta all’Avvocatura “quella specialità che la distingue dalle altre professioni, riconoscendo il ruolo fondamentale della funzione difensiva dei diritti dei cittadini alla cui tutela essa è preposta“.

alpaNella sua relazione, il presidente del CNF ha ribadito che “occorre restituire equità al sistema giustizia, perché non si tratta di una fabbrica che lavora in
catena di montaggio con prodotti da imballare e rifiuti da smaltire”.

L’Avvocatura sente la sua responsabilità sociale ed è pronta a collaborare: “porteremo al Ministro-ha annunciato Alpa- nel prossimo incontro del 3 luglio,
un nutrito pacchetto di proposte”.

Per converso, occorre abbandonare la strada dell’aumento dei costi di accesso, della mediazione obbligatoria, della soppressione dei cosiddetti tribunalini, senza l’analisi ponderata tra risparmi e costi (economici-sociali-giudiziari) attuata sede per sede.

Rivolgendosi al Guardasigilli, Alpa ha indicato tutte le necessarie modifiche ai provvedimenti finora assunti con il decreto “del fare” e in tema
di geografia giudiziaria, per ristabilirne il pieno rispetto della Costituzione; ha annunciato le proposte per l’efficienza della giustizia (tutti
i temi sono trattati in dettaglio nella Relazione); ha rivolto l’invito ad approvare quanto prima il nuovo
decreto parametri
sulla base della legge forense, per garantire trasparenza e garantire equità nei compensi degli avvocati.

“I numeri dei giovani che si presentano all’esame di abilitazione sono diminuiti di 1/6 (25mila quest’anno contro le media di 30mila); anche questo è
segno di una crisi che ha colpito duramente anche l’avvocatura”, ha detto Alpa.

Sul punto, il Ministro Cancellieri ha riconosciuto “la rilevanza” della questione, annunciando che sarà una priorità e che avvierà una intensa interlocuzione per l’attuazione del nuovo ordinamento professionale.

Nell’occasione, il presidente Alpa ha consegnato al Ministro il libro, appena edito, “L’Avvocatura istituzionale-Documenti, Discorsi, Rievocazioni dei Presidenti del Consiglio nazionale forense-1926-2004“, a cura di Guido Alpa e Francesca Mesiti.

RIFORMA FORENSE;
ARRETRATO GIUDIZIARIO, MEDIAZIONE, ACCESSO ALLA GIUSTIZIA/GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. I DIRITTI E LA LORO SOSTENIBILITA’ ECONOMICA
sono stati i capitoli della relazione, che è entrata nel dettaglio indicando le proposte dell’Avvocatura per ogni punto e la necessarie modifiche ai provvedimenti finora adottati (revisione della geografia giudiziaria; decreto del fare).

“La crisi economica attuale ha aggiunto al problema della “effettività dei diritti” quello della loro “sostenibilità economica”, come se fossero “un lusso
che non ci si può permettere”, ha concluso Alpa. ““Ci sarà molto da fare nei prossimi anni per uscire da questo tunnel recessivo, per riconquistare i
confini dei diritti perduti, dei diritti non scritti sulla carta ma dei diritti concreti, sperimentati, di cui si possa effettivamente godere. Ci sarà bisogno
di un’Avvocatura più qualificata, più preparata, più rispettata. Gli avvocati italiani, ben consapevoli del ruolo sociale che rivestono, non intendono
abdicare alle loro funzioni e confermano oggi più che mai il loro sostegno al Paese in questa fase cruciale della nostra vita”.

Marco De Fazi

L'Avvocato Marco De Fazi, classe 1961, si è laureato nel 1986 ed si è abilitato alla professione nel 1990: è cassazionista dal 2002 e lavora nello studio associato di famiglia. Ha ereditato dal padre, Avv. Walter De Fazi (mancato nel 2011 dopo 60 anni di professione), la passione per la responsabilità civile. Ha fatto parte di commissioni di studio consiliari ed associative, ed è stato per dieci anni il rappresentante italiano del network europeo PEOPIL (Pan-European Organization of Personal Injury Lawyers). Parla e scrive fluentemente inglese ed in misura più scolastica francese. Ha fatto parte della Commissione per l'esame di Avvocato 2007 ed è membro storico del Direttivo dell'Associazione Forense Emilio Conte, di cui ora è il presidente. Membro attivo della NIABA, associazione USA di avvocati italo-americani.