COMMENTO ALLE ELEZIONI DELL’AVV. DOMENICO CONDELLO

condello

Continuano le email auto celebrative di Vaglio e anche questa volta, purtroppo, non posso sottrarmi di rispondere.

Purtroppo, non essendo in grado di individuare i miei elettori sono costretto a disturbare tutti i colleghi. Prego i Colleghi che non vogliono essere informati di fermarsi qui nella lettura e di cestinare questa mia.

 

Scheda lunga o scheda corta?  Se la scheda che è stata stampata in cabina e poi deposita nell’urna è lunga hai selezionato e votato molti nomi se è corta hai votato pochi nomi.

Martedì 15/7, ad una cena, due colleghe mi raccontano di essere state “redarguite”, da un ragazzo “pon pon” (1), mentre stavano consegnando al seggio la scheda stampata dal computer in cabina, con la seguente frase: Perché non ci avete votato? Vedo che la vostra scheda è troppo corta e segnala che avete votato pochi nomi e non i 54 della nostra lista”.

Sono andato a votare anche io, la mattina successiva, ho selezionato dodici nomi al computer, ho stampando la scheda ed ho scoperto che effettivamente la mia scheda era quasi 5 (dico circa cinque) volte più corta di altre schede in mano ad altri elettori.

Ho dovuto consegnare la mia mini scheda allo scrutatore per far staccare la matrice, in questo caso sempre della stessa grandezza, prima di inserirla nell’urna.  Il mio, certamente disinteressato, addetto al seggio ha avuto la certezza che avendo io una scheda corta non avevo votato la “lista Mauro Vaglio” o una delle altre tre liste con 54 nomi.

Non faccio ulteriori commenti e lascio ai Colleghi le valutazioni sulla regolarità o irregolarità delle elezioni.

 

Ho presentato reclamo al Presidente dell’assemblea Mauro Vaglio, casualmente anche  Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, casualmente anche  intestatario della “lista mauro vaglio” con 54 nomi (scheda lunghissima), casualmente anche  attivissimo sostenitore della “lista mauro vaglio” e causalmente presente per tutti i tre giorni, per salutare gli elettori e sollecitarli al voto consegnando un “santone” con il nome dei 54 candidati riprodotti con lo stesso stile della videata del programma di votazione, nel corridoio della Corte di Cassazione, unitamente ad altre decine di sostenitori della stessa lista (Oltre ai 54 candidati sono stati presenti in qualità di ragazzi “pon-pon” (1), quasi tutti i 12 Consiglieri ed i delegati alla Cassa Forense, eletti nella “lista mauro vaglio”).

 

Mauro Vaglio “Urbi et Orbi”, con una mail, ha annunciato di aver vinto le elezioni avendo “piazzato” 54 candidati contro i 23 del Movimento forense, i tre di Nesta oltre a Condello (Insieme per la Professione) e Testa.

Leggende metropolitane, però, raccontano di un Vaglio furibondo con i suoi candidati per il risultato conseguito. E’ evidente certamente, all’esperto Mauro Vaglio, che la sua lista ha perso, in due anni, oltre il 30% del consenso che aveva acquisito con la sua elezione al Consiglio nel 2012.

La “lista mauro vaglio” aveva superato il 58% di preferenze (7.327 votanti preferenze lista Vaglio 4248) ed oggi si attesta a poco più del 28%. (Votanti 3.659 /1122 primo votato).

E’ certamente consapevole Mauro Vaglio di aver vinto le elezioni solo perché gli oppositori hanno presentato 6 liste con oltre 200 candidati causando una impressionante dispersione del consenso.

La piccola lista insieme per la professione, della quale ho fatto parte, con soli 12 candidati al posto dei 54 e purtroppo con nessun ragazzo “pon-pon”, ha ottenuto un consenso elettorale del 14% (506 voti di preferenza su 3.600 votanti), esattamente la metà della macchina da guerra della “lista mauro vaglio”.

Un grande risultato anche considerando anche perchè i compagni delle precedenti elezioni hanno votato e fatto votare un’altra lista.

 

Con la email inviata, Mauro Vaglio ringrazia “i Colleghi per questa ulteriore dimostrazione di apprezzamento che ritorce le calunnie e denigrazioni, di cui siamo stati vittime, contro chi le ha lanciate nella vana speranza di una “resurrezione” politica”.

Non sono riuscito a comprendere il significato della frase, e mi scuso per la mia limitazione.  Mi domando però chi sarebbero i presunti calunniatori e denigratori, di cui parla Vaglio nella sua email,

è il Ministro della Giustizia Cancelliere che ha chiesto al Consiglio Nazionale Forense di avviare una ispezione al Consiglio dell’Ordine di Roma a seguito di alcuni esposti presentati,

sono i due Consiglieri Nazionali Ispettori che hanno eseguito detta attività,

sono i 16 Consiglieri Nazionali che, al termine della ispezione, hanno richiesto lo scioglimento del Consiglio dell’Ordine di Roma per presunte violazioni di legge commesse dal Presidente Vaglio e dal Consigliere Segretario,

è il Direttore generale del Ministero della Giustizia che ha richiesto la documentazione al Consiglio e che dovrebbe aver fatto la relazione conclusiva al Ministro Orlando,

è il neo Ministro della Giustizia che dovrebbe avere sulla scrivania, da tempo, la relazione del C.N.F. e del suo Direttore Generale e non ha deciso se accogliere o meno la richiesta di scioglimento,

sono gli ex Revisori dei Conti del Consiglio, oggi non più rinnovati, per aver evidenziato il passivo nei bilanci (oltre tre miliardi delle vecchie lire),

è il Pubblico Ministero che ha richiesto il rinvio a giudizio di Mauro Vaglio per la storia del Comunicatore,

è il Giudice dell’Udienza Preliminare che ha rinviato l’udienza per il rito abbreviato, richiesto da Vaglio,

sono i giornalisti del Corriere della Sera, del Messaggero e del Tempo che hanno pubblicato la notizia

è il sottoscritto che ha informato gli iscritti all’Ordine di Roma limitandosi alle sole evidenze emerse in Consiglio e documentabili.

Ma, FORSE è colpa di un diabolico DENIGRATORE che si è inventato tutto e le persone suddette e i documenti depositati agli atti sono solo virtuali SPAZI VISIVI (sic !!!!). —

 

1) Alle elezioni del Consiglio da anni vengono chiamati “ragazzi pon-pon” i sostenitori di una lista, non candidati, che stazionano nel corridoio del Corte di Cassazione “braccando” gli elettori e rifilando loro una “santino” di propaganda.

Marco De Fazi

L'Avvocato Marco De Fazi, classe 1961, si è laureato nel 1986 ed si è abilitato alla professione nel 1990: è cassazionista dal 2002 e lavora nello studio associato di famiglia. Ha ereditato dal padre, Avv. Walter De Fazi (mancato nel 2011 dopo 60 anni di professione), la passione per la responsabilità civile. Ha fatto parte di commissioni di studio consiliari ed associative, ed è stato per dieci anni il rappresentante italiano del network europeo PEOPIL (Pan-European Organization of Personal Injury Lawyers). Parla e scrive fluentemente inglese ed in misura più scolastica francese. Ha fatto parte della Commissione per l'esame di Avvocato 2007 ed è membro storico del Direttivo dell'Associazione Forense Emilio Conte, di cui ora è il presidente. Membro attivo della NIABA, associazione USA di avvocati italo-americani.