E’ TEMPO DI BILANCI

(e sia chiaro, non è una questione “elettorale”)

bilanci

Mail, messaggi, lettere accorate, come pioggia arrivano sui nostri computer, anche da parte di antichi giurassici personaggi della politica forense romana che parevano estinti.

No, non mi riferisco a quelle sul procedimento penale, per il quale penderebbe una richiesta di rinvio a giudizio per il Presidente, come lui stesso ci informa.

Mi riferisco a quelle che in questi giorni ci arrivano da ogni dove e ci parlano di numeri e catastrofi.

E si amici miei, anche i più distratti si saranno accorti che il 27.06.2014, si vota il bilancio dell’Ordine.

Anche in questa occasione, che forse aiuta a dimenticare fatti più importanti, e chissà a chi conviene, si ricomincia a parlare di buoni e cattivi.

Infatti, non vi sarà sfuggito che nei messaggi si legge: i cattivi non vogliono che si approvi il bilancio, i cattivi vogliono approvato il bilancio.

Che la contesa abbia inizio e noi poveri avvocati in mezzo a numeri e conti, certi che alla fine saranno riusciti a farci votare senza capire e senza sapere, solo per puro spirito goliardico e di squadra.

Io non ci sto, e siccome sono perfido e soprattutto non mi candido, oltre ad essere in regola con i pagamenti, provo a riassumere, cosa secondo me non rende approvabile il preventivo.

Un anno addietro, la maggioranza ha approvato la riduzione della quota d’iscrizione di 50€, con una previsione di perdita per il 2013 di € 1.300.000.

L’avvocatura felice del risparmio, non notò che è il totale a fare la somma, quindi il risparmio di 50€ a testa equivalevano ad un complessivo mancato introito di € 1.250.000.

Detta riduzione, fu approvata a maggioranza, sempre senza pensare se fosse giusto o meno, o quali ripercussioni avrebbe avuto nel tempo detta votazione soprattutto sui giovani. Ma sicuri del ritorno di immagine elettorale e di consenso, le armate chiamate a proteggere il Consiglio (da chi poi) votarono felici, al grido abbiamo vinto. Solo per memoria erano iniziate le prime denunzie che poi hanno portato alla richiesta di cui sopra. (buoni e cattivi, ai posteri l’ardua sentenza).

A fronte di quanto preventivato, amici miei , abbiamo chiuso il bilancio con una perdita inferiore pari a circa € 650.000, di questo bisogna darne doverosamente atto.

Perdita che divisa tra tutti gli iscritti comporta un debito pro avvocato di € 28,26, che verrà ripianato attingendo ad anni di riserve, create sempre con i nostri versamenti, che avrebbero avuto più senso se investiti nell’acquisto di un palazzetto Casa Dell’Avvocatura Romana, stante la precarietà giuridica dell’uso dei locali in Cassazione e visti i prezzi al ribasso degli immobili, invece che  tenuti su un conto corrente che frutta poco o niente, come ci dicono nella relazione.

Ma vi siete mai fermati a riflettere su quanto realmente Vi hanno fatto risparmiare con la detta riduzione?

Ve lo dico io, la somma astronomica di ben 0,14 centesimi al giorno; occhio a non spenderli tutti insieme.

Ma la cosa più eclatante è che  a fronte della riduzione della tassa sono aumentati i morosi e quindi abbiamo iscritto in bilancio crediti verso gli iscritti per circa 4.000.000 di euro.

Tradotto in numeri, prendendo come parametro la quota dei cassazionisti € 155,00, su 23.000  iscritti ben 14.000 non  pagano la tassa d’iscrizione.

Ora dal Vostro Ordine vi sareste aspettati un recupero immediato, fioccar di decreti ingiuntivi, lettere di messa in mora o sospensioni. Invece, come si legge nella relazione 1.500 colleghi, a questo punto da considerare dei poveri sfortunati (o forse colleghi non allineati con la maggioranza?), sono stati convocati e sentiti prima della sospensione con il risultato di riportare nelle casse del Consiglio 232.500,00 euro, meno del 6% dell’intero credito.

Diciamo quasi peggio della lotta all’evasione fatta dallo Stato.

Alla luce di ciò, mi chiedo e Vi chiedo, si può votare un preventivo che prevede per l’anno 2014 una perdita di oltre 800.000,00 euro?

Con questo andazzo quanto dureranno i risparmi accumulati con il sacrificio di tanti colleghi, che come le formichine avrebbero consentito l’acquisto di un immobile o il pagamento degli onorari ai mediatori?

Per queste ragioni chiedo a chi andrà a votare, prima di scegliere il cartellino per manifestare il voto, di non pensare che sia un voto a favore o contro. Pensate per una volta agli avvocati, che delle Vostre schermagliene poco importa, pensate soprattutto ai giovani ai quali, nelle campagne elettorali promettete mari e monti per un voto, per poi distruggergli un sogno.

Quindi , Attenti  perché ci fanno credere che sia una diatriba elettorale, mentre, invece, trattasi di tutt’altro. Davvero di tutt’altro.

 

Antonio Caliò

Antonio Caliò

Potrei dirvi che sono delegato OUA da quasi quattro anni, che ho fatto parte della Commissione Giovani creata dal mio Amico Antonio Conte, della camera di conciliazione della Corte d’Appello di Roma, che sono stato il coordinatore della commissione sulla mediazione dell’OUA, che faccio politica forense da oltre 15 anni.
Invece sono:
Antonio Caliò, nato a Messina il 1° marzo 1965, emigrato a Roma nel 1988 appena laureatomi in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi della mia Città natale.
Semplicemente un AVVOCATO.