Vespa, si vergogni

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’obbligatorietà della mediazione incostituzionale per eccesso di delega, il dott. Bruno Vespa nella sua trasmissione , pagata anche dagli avvocati, ha attaccato per l’ennesima volta l’avvocatura rea di aver esercitato un diritto legittimo e di essere un ottima conoscitrice delle norme.

Ottimi avvocati che sanno fare gli avvocati.

Dal suo accidioso discorso si evince, ed i fatti lo confermano, che un bravo avvocato vale molto più di una mediazione.

Infatti , nel suo intervento ha dovuto prendere atto che la Corte ha accolto ciò che avvocati avevano evidenziato.

Poi, per non smentirsi ha detto che gli avvocati guadagnano sulle cause lunghe e che la lobby degli avvocati impedirà che detta obbligatorietà torni per legge.

È come dire che lui guadagna per trasmissioni inutili e che la lobby dei giornalisti non cancella il suo programma.

Prendiamo atto che nessuna mediazione avrebbe mai potuto dire ciò che ha detto la Corte e che gli avvocati sono bravi esecutori ed interpreti delle leggi a tutela dei diritti, per buona pace di Vespa e dei mediatori.

Grazie dott. Vespa del riconoscimento, se le serve un buon avvocato, per evitare di mediare i suoi diritti invece di vederseli riconoscere in sentenza, oggi sa che in giro c’è ne sono tanti 240.000 circa.

Antonio Caliò

Potrei dirvi che sono delegato OUA da quasi quattro anni, che ho fatto parte della Commissione Giovani creata dal mio Amico Antonio Conte, della camera di conciliazione della Corte d’Appello di Roma, che sono stato il coordinatore della commissione sulla mediazione dell’OUA, che faccio politica forense da oltre 15 anni.
Invece sono:
Antonio Caliò, nato a Messina il 1° marzo 1965, emigrato a Roma nel 1988 appena laureatomi in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi della mia Città natale.
Semplicemente un AVVOCATO.