AVV.LIVIA ROSSI E DONNE DI “AGIRE E INFORMARE”: II CAPITOLO

toghe rosaLA REPLICA DELLE DONNE DI “AGIRE E INFORMARE”

Gentile Collega Rossi,

non scambi l’aver parlato a nome di un gruppo, attivamente impegnato nella politica forense, con il tentativo di “trincerarsi dietro l’anonimato”.

Noi siamo ben fiere di esporre i nostri nomi.

Ci chiediamo, piuttosto, se l’aver svolto quattro mandati consecutivi senza aver ricevuto alcun aiuto non strida con l’accettazione di una nomina avvenuta solo grazie al vantaggio delle c.d. “quote rosa” e nella quale né il suo impegno né la sua pretesa rappresentatività hanno potuto pienamente manifestarsi.

Che differenza fanno, infatti, i Suoi meriti passati, se la scelta oggi è avvenuta solo in quanto donna, anteponendo il Suo nome a quello di ben sei altri colleghi (anche della Sua stessa lista elettorale) che hanno ricevuto un maggior numero di preferenze rispetto a lei?

E’ tempo di considerare le donne in maniera paritaria all’uomo e non come una minoranza da tutelare, in virtù di un’interpretazione della nuova legge professionale ancora all’esame del Consiglio di Stato nel merito e già contraddetta in sede amministrativa dal Consiglio Nazionale Forense.

Per questo, e per una corretta considerazione del ruolo della donna nell’avvocatura, queste “quote rosa” che siamo costrette a subire non possono essere la nostra bandiera perché preferiamo essere noi a  raccogliere il consenso elettorale dei Colleghi, Donne e Uomini, con i quali condividiamo le battaglie tutti i giorni nelle varie sedi giudiziarie romane.

Tanti cordiali saluti e buon lavoro.

Daniela Abramo, Angelica Addessi, Nadia Berardi, Cristina Bonanno, Anna Botti, Ilaria Brunelli, Olga Campli, Carla Canale, Silvia Cappelli, Giorgia Celletti, Donatella Ceré, Linda Cipollone, Paola Colucci, Francesca Cruciani, Francesca D’Alessio, Jameela Di Pinto, Luisa Filippucci, Alessandra Gabbani, Maria Stella Lopinto, Alessandra Macrì, Marina Claudia Marollo, Emanuela Origlia, Ombretta Pacchiarotti, Valentina Palazzetti, Francesca Pernigotti, Paola Pezzali, Germana Raffaele, Giovanna Flora Ragusa, Chiara Romanelli, Antonella Sannino, Patrizia Soldini, Cristina Tamburro, Teresa Vallebona

 

LA RISPOSTA DELL’AVV. LIVIA ROSSI

 

Gentili Colleghe,

ora che Vi siete “palesate” Vi rispondo personalmente. Da un lato non ho infatti bisogno di fare campagna elettorale mentre dall’altro disapprovo il metodo dell’utilizzo di invio di messaggi telematici di massa che considero una indebita intrusione – ai limiti della molestia – nelle caselle di posta elettronica dei Colleghi.

 

Se Vi foste informate anziché limitarvi a recepire informazioni parziali, avreste saputo che con il primo e principale motivo di ricorso al TAR eccepivo proprio l’inapplicabilità della nuova legge professionale sostenendo la necessità di ricorrere ad elezioni suppletive.

 

Solo con il secondo, subordinato, motivo deducevo l’ovvio principio secondo il quale, laddove avesse trovato applicazione la nuova normativa, non poteva che riguardare ogni aspetto di quello specifico punto. Principio che, evidentemente, non è apparso ovvio solo a me.

 

Non devo dimostrare nulla a nessuno, né la questione attiene alla condivisione o meno del principio della riserva di genere. Semplicemente sono abituata a rispettare le leggi – piacciano o meno – e non posso tollerare il comportamento di chi pretende costantemente di interpretarle ed applicarle a proprio uso e consumo.

 

E’ dunque questione di metodo e non di merito.

 

D’altra parte la legge professionale risale all’anno 2012 e non ho ricordo di Vostre sdegnate prese di posizione sul punto. Mi consta, inoltre, che alcune tra Voi siano appena state elette al Consiglio di Disciplina Distrettuale attraverso una votazione che ha rispettato l’applicazione del principio dell’equilibrio di genere che tanto disprezzate. Siete sicure che, in difetto di ciò (ben due schede sulle 11 votate dalla maggioranza sono state annullate per la mancata osservanza del principio) avreste conseguito analogo risultato? E perché non vi siete opposte all’essere state considerate “una minoranza da tutelare” ribellandovi alle “quote rosa” che siete state “costrette a subire?

 

Intelligenti pauca..

 

Vi ringrazio per l’augurio di buon lavoro, che ricambio.

 

Livia Rossi

 

Livia Rossi

Livia ROSSI è nata a Roma il 26 agosto 1961. Nel 1989 si è iscritta nell’Albo dei Procuratori Legali e nel 1991 in quello degli Avvocati previo superamento del relativo esame. Dal febbraio 1999 è cassazionista. Dal 1986 al 1993 ha collaborato , come cultore della materia , con il Prof. SPASARI presso la terza Cattedra di diritto penale della Università “LA SAPIENZA”. Dal 2004 al 2011 è stata Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma con i seguenti incarichi : Coordinatore della commissione formazione permanente, Coordinatore della commissione per i rapporti internazionali, Coordinatore della commissione deontologica, Coordinatore della Conferenza dei Giovani Avvocati, responsabile dell’Ufficio Disciplina. Dal 2007 è membro della Commissione di Appello Federale della danza sportiva. Svolge attività professionale in materia penale prevalentemente in campo giudiziale. Dal mese di luglio 2011 è membro del Consiglio Direttivo della Scuola di Specializzazione nelle professioni legali presso l’Università Europea di Roma.