Lo strano caso del signor Milita

Si legge il commento dell’avvocato Mauro Vaglio a quello che è stato definito un “inopinato attacco alla reputazione dell’intero Ordine degli Avvocati nella persona del suo presidente”.
Non si tratta di una mera questione formale: si tratta del rispetto delle più elementari regole e di trasparenza e correttezza istituzionale.
 
L’Avv. Minghelli ci chiede di spiegargli “cosa ci sarà mai di grave” nell’aver dato l’incarico di comunicatore ad un soggetto che, indiscutibilmente, è socio in affari dell’avv. Vaglio.
 
Tutti sanno che Mauro Vaglio ha fondato il suo successo personale su una campagna di comunicazione propagata sul suo noto portale maurovaglio.it, che è stato un efficacissimo mezzo di propaganda della sua persona almeno negli ultimi quattro anni.
Ancora non ci sono notizie sulla natura della attività della società Skyclic, ma è ragionevole ipotizzare che questa debba avere avuto un ruolo, e non certo di secondo piano, nella gestione delle attività di propaganda dell’avv. Vaglio.
E’ difficile pensare che l’avv. Vaglio, onnipresente nelle comunicazioni “al servizio” dell’avvocatura in funzione del perseguimento del suo personale successo in seno alla politica forense capitolina, possa aver messo su una attività commerciale con finalità diverse da quelle di raggiungere il massimo della popolarità tra gli avvocati romani.
L’obiettivo è stato raggiunto ed è ragionevole pensare che il suo fedele comunicatore finisse per beneficiarne degli effetti.
 
Cosa c’è di male?”, si chiede l’Avv. Minghelli: il solo pensiero della logica illazione che precede, non può coesistere con la figura di presidente del più grande Consiglio dell’Ordine forense d’Europa.
Tanto meno in un momento come questo, dove è fondamentale la nostra credibilità.
Ecco cosa c’è di male.
 
E’ ora di dare le dimissioni, avvocato Vaglio.

Marco De Fazi

L'Avvocato Marco De Fazi, classe 1961, si è laureato nel 1986 ed si è abilitato alla professione nel 1990: è cassazionista dal 2002 e lavora nello studio associato di famiglia. Ha ereditato dal padre, Avv. Walter De Fazi (mancato nel 2011 dopo 60 anni di professione), la passione per la responsabilità civile. Ha fatto parte di commissioni di studio consiliari ed associative, ed è stato per dieci anni il rappresentante italiano del network europeo PEOPIL (Pan-European Organization of Personal Injury Lawyers). Parla e scrive fluentemente inglese ed in misura più scolastica francese. Ha fatto parte della Commissione per l'esame di Avvocato 2007 ed è membro storico del Direttivo dell'Associazione Forense Emilio Conte, di cui ora è il presidente. Membro attivo della NIABA, associazione USA di avvocati italo-americani.