La Suprema Corte di Cassazione[1], nel respingere il ricorso di un avvocato, ha affermato che, in caso di omessa presentazione del ricorso per il proprio cliente, in Cassazione – che molto probabilmente sarebbe stato vinto, «sulla scorta di criteri probabilistici, che “ove il [x] avesse diligentemente operato, la [y] sarebbe risultata vittoriosa in Cassazione”; tanto ha affermato in concreto “in ragione dei documenti presentati dalla [y] nel giudizio tributario” …. e “delle esaurienti e coerenti motivazioni rese dalla Commissione Tributaria regionale nella sentenza“» – il cliente viene risarcito dal legale del danno subìto.
L’avvocato, in particolare, dopo la sentenza della Commissione Tributaria Regionale, non aveva consigliato in tempo utile alla cliente l’unico rimedio esperibile, ovverosia la proposizione del ricorso per Cassazione avverso la predetta sentenza, ed anzi, aveva avvertito la cliente della possibilità di ricorrere in Cassazione quando era ormai spirato il termine di impugnazione.
Per questo i giudici di merito avevano condannato l’avvocato al risarcimento del danno, con decisione ormai divenuta definitiva.
[1] Ord. Sez. 3, 20.03.2018 n. 6859
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