L’ordinanza del GIP di Agrigento sul caso Sea Watch (Carola Rackete) Trib. Agrigento, Uff. GIP, ord. 2 luglio 2019, giud. Vella

Il GIP ha escluso la rilevanza penale delle condotte dell’indagata ed ha pertanto rigettato sia la richiesta di convalida del provvedimento di arresto eseguito dalla Guardia di Finanza di Lampedusa, sia la richiesta del PM di applicazione della misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Agrigento.

Con riferimento al reato di cui all’art. 1100 cod. nav., l’ordinanza ha fatto propria l’opzione ermeneutica della Corte Costituzionale (sent. n. 35 del 2000), secondo la quale le unità navali della GdF sono considerate “navi da guerra” soltanto «quando operano fuori dalle acque territoriali ovvero in porti esteri ove non vi sia un’autorità consolare»: circostanze queste non sussistenti nel caso di specie, atteso che la nave della GdF stava operando in acque territoriali.

Quanto al reato di cui all’art. 337 c.p., il GIP ha ravvisato gli estremi della causa di giustificazione dell’adempimento del dovere di soccorso di naufraghi (art. 51 c.p.), alla luce del quadro complessivo delle rilevanti fonti di diritto nazionale e internazionale che – ha evidenziato il GIP – coprono non soltanto la fase della presa a bordo dei naufraghi, ma anche quella successiva della loro conduzione fino ad un porto sicuro. A quest’ultimo proposito, l’ordinanza ha precisato altresì che gli obblighi gravanti sul capitano non possono venire meno nè per effetto delle direttive ministeriali in materia di “porti chiusi”, nè in conseguenza del divieto di ingresso adottato il 15 giugno nei confronti della Sea Watch 3 ai sensi del c.d. decreto sicurezza-bis, trattandosi in entrambi i casi di atti destinati a retrocedere, secondo il criterio gerarchico, a fronte al diverso dettato di cui alle fonti ordinarie e sovranazionali regolanti la materia. 

Di seguito l’ordinanza estratta da:

Simona Rampiconi

Sono un avvocato che opera prevalentemente nella consulenza e patrocinio legale in materia penale, con studio in Roma ma operante su tutto il territorio nazionale. Sin dal conseguimento dalla laurea ho sviluppato una grande passione nel mondo del diritto, che nel tempo è diventata una vocazione professionale che mi ha portato a dedicarmi alla materia penale e processual-penalistica. La mia attività è rivolta particolarmente nel patrocinio nell’ambito dei reati societari, fallimentari e tributari, oltre ad occuparmi di reati contro la persona e contro il patrimonio, nonché la gestione dei reati attorno al gaming law. Ritengo che la mia formazione personale e professionale sia la risultanza degli insegnamenti dei Maestri con i quali ho avuto l’onore di interfacciarmi negli anni. Accanto alla professione forense, dedico il mio impegno anche all’attività associativa a favore dell’Avvocatura, con il dichiarato intento di ricercare soluzioni che possano favorire il miglioramento della nostra Categoria professionale